Piattaforma: PSP
Sviluppatore: Falcom
Uscita: 2012 JAP
Traduzione amatoriale:
http://heroesoflegend.retro-type.com/forum...bfb3d8cf2680774Essendosi stabilizzato lo sviluppo della traduzione, ormai quasi del tutto completa e con poche prospettive rispetto alle modifiche grafiche che mancano, ho deciso d’iniziare Nayuta no Kiseki ( tradotto Nayuta: Endless Trail nella patch ), con la speranza di trovarmi di fronte ad un gioco in linea con altre produzioni action-platform di Falcom.
Il primo aspetto rilevante che salta all'occhio, una volta passato il prologo, è che strutturalmente, rispetto ad Ys, il mondo di Nayuta non è composto da dungeon connessi tra loro da un overworld, ma da una successione di stage, in modo in parte simile a Gurumin, anche se mi ricorda più la struttura di alcuni vecchi platform. Negli stage si possono raccogliere cristalli o tesori nascosti, e "la prestazione" viene valutata con un bonus finale, ma già dal secondo si può riscontrare che alcuni contenuti risultano inaccessibili, mostrando quindi una presenza di elementi di backtracking. La schermata di ciascuno stage, infatti, ha la funzione sia di introdurre ad esso, mostrandone gli obiettivi specifici, che di tenere traccia dei contenuti ancora da raccogliere.
Per quanto riguarda il gameplay, oltre al salto c'è una rotolata d'evasione, ma la sensazione iniziale è di maggior rigidità rispetto agli ultimi Ys.
Anche se ci sono altri personaggi ed è stato sviluppato successivamente ad Ys Seven, si controlla solo il personaggio principale, affiancato da una sorta di fatina nell'uso di alcune magie, ricaricabili attraverso il combattimento melee e che si sbloccano man mano che essa recupera i propri poteri perduti, il che dovrebbe avvenire sconfiggendo mini-boss ( "dovrebbe" perché non so ancora se la meccanica coinvolgerà i boss relativi alla storia ).
Visto così, il sistema di combattimento non mi sembra sui livelli degli Ys, anche la prospettiva dei primi stage mi è parsa meno ottimale rispetto ad esempio a Felghana ed Origin, ed il sistema di cura potrebbe risultarmi abbastanza rognoso, dovendosi affidare a piatti cucinati esternamente agli stage.
L'impressione è comunque di un gioco che dovrebbe mantenersi nei miei gusti, anche dal punto di vista sonoro.