A cosa state giocando ?

Stavo guardando uno spezzone di Voice of Cards e mi ha invece incuriosito questo

In questi giorni d'attesa ho giocato il sopracitato Inscryption.

Definirlo è complesso. Di base è un omaggio ai trading card games, ma contestualizzato in modo bizzarro. Alzandosi dal tavolo ci si rende conto di essere bloccati in una casetta dove sono presenti alcuni enigmi.
All'inizio è piuttosto "roguelike", perché ad ogni sconfitta il proprio mazzo riparte quasi da zero, dico quasi perché è possibile trovare delle carte nel casolare.
Nelle fasi successive il gioco assume altre strutture e vengono introdotti elementi di deck building permanente.
Può non sembrarlo all'inizio, ma in parte è pure narrato. D'altronde, alcune carte ti parlano

è una follia, con tanti segreti ed un bilanciamento fra le carte ed altre opzioni un po' rivedibile, però lo consiglierei. Mi ha preso parecchio.

Per curiosità ho provato Racing Lagoon, gioco di guida della Squaresoft pazza dell'era PSX, che sperimentava con tutto. La traduzione è disponibile da qualche mese.
Potrebbe sembrare la loro versione di Gran Turismo, con una fisica bruttarella degli scontri tra auto ed impatti con il circuito molto penalizzanti, ma ad essa sono applicate logiche RPG, di potenziamento dell'auto, ed una struttura con finalità narrative.
Al di fuori dei momenti narrativi, ci si muove con l'auto in una mappa cittadina, con una visuale da "micro machines". Ci sono diversi negozi e luoghi d'interesse, si salva dal benzinaio.
Le gare possono essere su circuito a più giri, durante le fasi della narrazione o in determinati posti di ritrovo, ma anche spezzoni corti, quelli che in pratica nel gioco sono l'equivalente dei combattimenti casuali da JRPG, che si scatenano urtando contromano altre macchine nella mappa.
Si parte con un'auto predefinita, detta 86-Lev ( una Toyota Corolla Levin APEX AE86 ), nei menù composta da motore, chassis e body, che livellano di gara in gara, anche in caso di sconfitta. Il livello influisce unicamente sul quantitativo di slot per gli accessori, componentistica varia per potenziare o cambiare l'estetica del mezzo.
Pur non essendo strettamente necessario vincere sempre, quando battuti c'è il rischio di perdere uno degli accessori montati.
Alla vittoria si viene invece ricompensati con dei punti, accumulabili e spendibili per riscattare uno dei componenti dell'auto battuta, fra gli accessori ma anche fra le tre parti principali.

In situazioni dove si deve inseguire qualcuno nella mappa, per proseguire con la storia, vanno usati gli abbaglianti.

è interessante, sembra narrato piuttosto bene. Ci farò un giro ogni tanto.

Dopo aver concesso qualche altra ora a Racing Lagoon, sono giunto ad una conclusione: un concept così meriterebbe davvero un remake, in collaborazione con la Polyphony Digital della situazione.
Concettualmente mi ha in parte ricordato i Need for Speed: Underground, usciti qualche anno dopo, ma la narrazione, o quantomeno la parte iniziale di essa, è da manga di pregio e superiori lo sono anche la struttura di gioco ed il tuning prestazionale del mezzo, laddove Underground era molto più estetico. Sono inoltre presenti tutta una serie di sfide opzionali ed equilibrate, con limitazioni di potenza, che non si vedono spesso.
Il problema principale, da cui l'esigenza di un remake, sta nelle basi del gameplay, dal controllo e comportamento in curva alla fisica dei contatti, dalla percezione della velocità alla profondità di campo.
Purtroppo il gameplay non è affatto all'altezza dei migliori esponenti dell'epoca, ed inevitabilmente i suoi limiti pesano ulteriormente, se giocato oggi.
Si potrebbe discutere anche di quanto il meccanismo d'ingaggio degli scontri "casuali" e di ricompensa di un solo pezzo alla volta, anche di auto rare da ingaggiare, possa indurre ad un grinding esasperato, ma è un lato che può comunque essere stimolante, sebbene morboso.

Mi spiace un po' abbandonarlo

Edited by LeveL - 26/8/2023, 13:55

Giusto per puntualizzare ulteriormente, ho provato a fare un test rimettendo su il primo Gran Turismo, per avere un raffronto con un altro gioco di guida dell'epoca, con controlli da d-pad, e mi ha confermato che la memoria non mi ingannava. Alla guida la differenza è davvero imbarazzante.
Anche la differenziazione fra le varie tipologie di trazione è ben più marcata ed impattante in GT.

Sto cercando di portare avanti Pentiment, una sorta di avventura grafica con elementi di ruolismo occidentale, prodotta da Obsidian. Dopo 4 ore, non sono troppo convinto di quanto sto vedendo.
Sembra quasi un "librogame", pieno di citazioni forbite e contestualizzate, con tanto di didascalia, però dopo la fase introduttiva ne parte una investigativa, con tante piste, ma tempi molto limitati da una struttura a calendario. L'autosave costante è messo lì apposta per impedire al giocatore una qualsiasi revisione e di approfondire quanto vorrebbe i contenuti. Come a dire che o stai alle sue regole, lasciando che tutto vada come vada, o lo rigiochi interamente.

L'allusione al pentimento, in tal senso, potrebbe essere legata alle forzature indotte dalla sua stessa struttura, oltre che al contenuto narrativo ed al contesto "di chiesa".

Al momento resto freddino, non so se lo finisco...

L'ho infine abbandonato, in quanto non sono riuscito ad entrare in sintonia con questa produzione, ne ad apprezzarne le componenti ruolistiche e strutturali. Me ne sono pentito

In questi giorni sto staccando un po' giocando Record of Lodoss War - Deedlit in Wonder Labyrinth, un simil Castlevania che usa il cambio d'elemento della protagonista in modo analogo ad Outland.
Il gioco è piuttosto semplice, meno platform e bullet hell del titolo Housemarque, e si fa esplorare piacevolmente. Il lato RPG ha un certo peso, quindi la tendenza è a semplificare ogni volta che si trovano buone armi e veder rialzarsi un minimo la competitività al cambio di zona.
In poco tempo ho raggiunto il 50% della mappa, non dovrebbe durami molto.

Lo sto giocando con d-pad, per la cronaca utilizzando un 8bitDo M30, da buon vecchio fan della croce in stile Sega MD e Saturn.
Non vedo motivi per utilizzare l'analogico, anche perché non è stata implementata la possibilità di utilizzare il secondo stick in funzione della meccanica dell'arco.

Aggiungo giusto che i piccoli puzzle con l'arco rompono un po' l'andamento, però ci possono stare, vista la durata complessivamente irrisoria del gioco.

La possibilità di rigenerare l'HP quando l'elemento opposto, attaccando, viene caricato a 3, di sfruttare il drain elementale per ricaricare l'MP e di acquistare oggetti curativi, lo rendono obiettivamente piuttosto facile, ma le meccaniche funzionano. Lo consiglierei comunque giusto per spezzare il ritmo, fra giochi più lunghi o impegnativi.

Il finale è aperto ad un sequel. Qualora gli autori dovessero produrre qualcosa di più strutturato, lo giocherei.

Edited by LeveL - 31/1/2023, 12:29